Convegno ECM realizzato dall'OMCeO Como, in collaborazione con OPI Como, Ordine dei Veterinari di Como e Lecco e Ordine dei Farmacisti di Como.
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@antibioticoresistenza
Siamo cresciuti con l’idea che un antibiotico potesse risolvere ogni malanno in poche dosi e senza troppi pensieri. Ma oggi la realtà racconta un’altra storia: infezioni sempre più resistenti alle terapie, strutture sanitarie spesso in difficoltà nel contrastare batteri ormai refrattari ai trattamenti. È il volto più insidioso dell’antimicrobico-resistenza (AMR), una minaccia silenziosa ma in rapida ascesa, capace di riportarci indietro nel tempo, quando anche una semplice infezione poteva avere esiti letali.
Di tutto questo si discuterà sabato 14 giugno 2025, dalle ore 9.00, in occasione del convegno
“L’Antibiotico Resistenza: Approccio Multidisciplinare per un’Emergenza Sanitaria Globale”, organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Como e dal Provider ECM Labor Evolution srl, in collaborazione con l’Ordine degli Infermieri di Como, l’Ordine dei Veterinari di Como – Lecco e l’Ordine dei Farmacisti di Como.
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming a beneficio della cittadinanza e dei sanitari che non potranno essere presenti di persona.
“L’antibiotico-resistenza è un’urgenza concreta – la nuova pandemia - non una mera questione accademica. È necessario un profondo cambio di rotta, che parta da una visione integrata della salute e da un uso consapevole delle risorse terapeutiche. La battaglia non si può vincere solo nei laboratori: serve attenzione nell’appropriatezza prescrittiva, nelle abitudini terapeutiche e nelle informazioni che quotidianamente vengono fornite alla cittadinanza” ha riportato il Presidente dell’Ordine dei Medici di Como, dott. Gianluigi Spata.
Il convegno offrirà un’analisi multidisciplinare del fenomeno, secondo l’approccio One Health, che lega indissolubilmente la salute dell’uomo a quella degli animali e dell’ambiente.
L’obiettivo? Promuovere azioni coordinate e una maggiore responsabilità collettiva.
“Tutte le professioni sanitarie devono fare squadra nel divulgare alle persone i rischi connessi a un uso non corretto degli antimicrobici, siano essi utilizzati sull’uomo o sugli animali – afferma il Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Como-Lecco, dott. Giovanni Rattegni - solo con un uso responsabile, strettamente attinente alle indicazioni di medici e veterinari, è possibile preservare l’efficacia nel tempo delle cure antibiotiche”.
Anche il mondo infermieristico porterà il proprio contributo, grazie, tra l’altro, alla presenza del Vicepresidente dell’Ordine degli Infermieri di Como, dott.ssa Manuela Soncin, a testimonianza di quanto l’informazione e il supporto al paziente siano leve fondamentali nella prevenzione.
“Centrale, in particolare, è l’approccio interdisciplinare, che consente al mondo infermieristico di giocare un ruolo determinante nel monitoraggio dell’aderenza terapeutica, nella promozione di comportamenti corretti e nell’educazione alla prevenzione, sia in ospedale che sul territorio” afferma la dott.ssa Soncin.
Al tavolo dei moderatori siederà anche il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Como, dott. Giuseppe De Filippis, portavoce del mondo farmaceutico, presidio fondamentale nella lotta quotidiana all’antibiotico-resistenza.
“I farmacisti – riporta De Filippis - sono tra i primi interlocutori dei cittadini e hanno, di conseguenza, un ruolo cruciale nel contrastare l’automedicazione e nel filtrare richieste inappropriate, mirando alla promozione di un uso corretto e consapevole dei farmaci”.
Il programma dell’evento si preannuncia ricco di spunti, introdotti dal Prof. Fabrizio Pregliasco e dal Prof. Vittorio Sala. A concludere i lavori sarà una tavola rotonda interprofessionale, guidata dalla dott.ssa Roberta Villa – medico giornalista - in cui medici, farmacisti, infermieri e veterinari si confronteranno sulle criticità che affrontano ogni giorno e sulle possibili strategie comuni. Perché l’antimicrobico-resistenza non è solo una sfida sanitaria, ma una questione culturale. E il primo antidoto è la consapevolezza.